Ospedale psichiatrico della Senavra di Milano


Sede: Milano
Date di esistenza: 1781 - 1878
Condizione giuridica: pubblico

Altre denominazioni
Pia casa della Senavra

L'assistenza ai malati mentali fu assicurata dall'Ospedale Maggiore di Milano presso l'antico ospedale di San Vincenzo, tradizionalmente destinato all'accoglienza degli alienati (categoria in passato estremamente ampia e che comprendeva anche epilettici, pellagrosi, bambini, disabili). Quest'ultimo Ente, attestato fin dal 1111 ed aggregato all'Ospedale Maggiore nel 1642, nel 1777 ospitava 305 pazienti e 79 persone di assistenza e di servizio.
Con decreto del 5 settembre 1780 l'imperatrice Maria Teresa decise la fondazione di una nuova istituzione deputata al ricovero dei folli, stabilendo che il neonato organismo venisse amministrato, insieme con l'Ospedale di Santa Caterina alla Ruota, dall'Ospedale Maggiore, con assicurazione della stessa sovrana che questo non avrebbe dovuto sostenere alcun onere finanziario aggiuntivo per il funzionamento dei due ricoveri.
Fu prescelta come sede il palazzo della Senavra, fuori da Porta Tosa, che nel XVI secolo, costituiva la residenza signorile di Ferrante Gonzaga, dopo la sua nomina a governatore di Milano nel 1546, e che alla fine del Seicento era passato ai Gesuiti, allo scopo di istituirvi una pia sede di ritiro spirituale.
Nel 1781 si provvide al trasferimento dei malati psichiatrici dall'Ospedale di San Vincenzo alla Senavra, che diventò nel gergo popolare milanese il termine usuale per "manicomio". Stante il progressivo incremento della popolazione della provincia, nel 1846 si cominciò a progettare la costruzione di un nuovo ospedale psichiatrico a Desio, per il quale venne appositamente acquistato un terreno. Nel 1860 venne preso in affitto il fondo antistante la Senavra, insieme con le sue cascine, per collocarvi alcune infermerie sussidiarie.
Dal 1866, per effetto della legge 20 marzo 1865 n. 2248, la gestione dell'ospedale fu assunta dalla Deputazione Provinciale che abbandonò il progetto, già approntato dal governo austriaco, di fare della Senavra il nuovo grande manicomio della provincia di Milano, sul modello dei migliori analoghi istituti europei, e dall'agosto 1865 si decise di destinare ai ricoverati la villa Crivelli di Mombello (Limbiate - Milano) che, da succursale, divenne, una volta ampliata, l'Ospedale psichiatrico generale della provincia dal 18 settembre 1872.
La Senavra venne definitivamente chiusa cinque anni dopo, ma fu utilizzata da parte della Congregazione di Carità cittadina come sede del Ricovero di mendicità.
A Mombello a partire dal 1873 vennero costruiti i padiglioni destinati a ospitare i malati, padiglioni che pian piano aumentarono fino al 1914, arrivando a occupare anche il versante della collina che guarda Limbiate, e potendo ospitare nel corso del Novecento, circa tremila malati.
Nel 1926 furono costruiti cinque padiglioni ad Affori, nei quali fu collocato dal 1940 l'Istituto Ospitaliero Provinciale, intitolato dal 1945 a Paolo Pini.
L'istituto di Limbiate, denominato "Ospedale psichiatrico Antonini", venne chiuso dal punto di vista amministrativo dal 31 dicembre 1998. Continua ancora oggi l'opera assistenziale, continuando ad occuparsi degli ospiti nelle loro diverse collocazioni sul territorio, con operatori specializzati.
Presso la Senavra operarono medici come Achille De Giovanni (1838-1916), garibaldino e senatore del Regno (1902) e Andrea Verga (1811 - 1895), che fu direttore del manicomio milanese e dell'Ospedale Maggiore di Milano, dove, a partire dal 1865, insegnò "Clinica delle malattie mentali". Nel 1852 dette vita alla prima rivista specializzata "L'Appendice psichiatrica" della "Gazzetta medica italiana". Nel 1864 fondò, insieme a Cesare Castiglioni e Serafino Biffi, l'"Archivio Italiano" per le malattie nervose e più particolarmente per le alienazioni mentali. Tra le sue opere si annoverano studi anatomici sul cranio e sull'encefalo, e ricerche psicologiche e frenatriche. Fu nominato senatore nel 1897.
Vi prestò la sua opera caritatevole anche Gaetana Agnesi, genio della matematica, amica dell'imperatrice e del papa, titolare della cattedra di analisi all'università di Bologna, direttrice di un reparto del Pio Albergo Trivulzio (1771).
Vi fu rinchiuso, per questioni politiche, Giuseppe Lattanzi (1762 - 1822), oratore, giornalista e poeta, nonché proprietario del «Corriere delle Dame».


Nota a cura del Servizio Beni Culturali della Fondazione IRCCS Ca' Granda



ultimo aggiornamento
7 maggio 2013