Ospedale neuropsichiatrico di Pistoia


Sede: Pistoia
Date di esistenza: 1950 - 1978
Condizione giuridica: pubblico

L'origine dell'Ospedale neuropsichiatrico di Pistoia va ricercata nella Casa di cura Sbertoli per malattie nervose fondata nel marzo del 1868 dal prof. Agostino Sbertoli con l'acquisto di due ville patrizie sulla collina di Pistoia, appena fuori città. Le "Ville Sbertoli", come furono comunemente chiamate, vennero a costituire immediatamente una clinica privata che accoglieva da tutta Italia, garantendo un'opportuna riservatezza, malati provenienti da famiglie facoltose o comunque in vista, affetti non solo da "alterazioni di mente" ma anche da altre malattie come l'epilessia, l'alcolismo, l'ipocondria, che conferivano ai soggetti da esse affetti una diversità che le famiglie di appartenenza volevano tenere nascosta. Ben presto la casa di cura divenne rinomata anche oltre confine e iniziò ad accogliere malati provenienti da tutti i paesi europei. Corrisposero col prof. Sbertoli o si recarono nella casa di cura per vari consulti tutti i più illustri medici psichiatri italiani della seconda metà dell'Ottocento e dei primi del Novecento, fra i quali occorre ricordare Cesare Lombroso, professore di medicina legale all'Università di Torino e fondatore dell'antropologia criminale, ed Eugenio Tanzi, che dal 1895 al 1931 fu a capo del manicomio di S. Salvi di Firenze. In quel periodo furono in cura nelle "Ville Sbertoli" personaggi di spicco del mondo culturale, come per esempio il poeta Severino Ferrari nel 1905. Nei primi anni '70 del secolo XIX era stato lì ricoverato anche Francesco Bonaini, giurista illustre già ai tempi del Granducato di Toscana ed anche infaticabile organizzatore degli archivi toscani e dell'Italia centrale dopo il 1860. Le "Ville Sbertoli" furono acquistate dalla Provincia di Pistoia nel 1950 e trasformate in ospedale psichiatrico pubblico a partire dal 1951. Nel 1978 l'Ospedale psichiatrico passò alle dipendenze della USL n. 8 di Pistoia.



ultimo aggiornamento
5 maggio 2008