Ospedale psichiatrico di Potenza


Sede: Potenza
Date di esistenza: 1958 - 1996
Condizione giuridica: pubblico

Altre denominazioni
Centro di riabilitazione Don Uva di Potenza

Nata come ospedale psichiatrico di Potenza per volontà di don Pasquale Uva - sacerdote che nel 1921, a Bisceglie (Bari), aveva dato vita ad un istituto di ricovero per alienati, denominandolo "Casa della Divina Provvidenza" - l'opera venne inaugurata ufficialmente nel capoluogo lucano nell'anno 1958.
Don Uva manifestò le prime intenzioni di ampliare il raggio di azione della sua attività in favore degli ammalati di mente con una sede in Basilicata tra il 1926 e il 1928. Tuttavia, nonostante esplicite proposte rivolte, in tal senso, al sindaco e all'amministrazione provinciale di Potenza già nel 1935, l'opera può formalmente dirsi intrapresa il 13 luglio 1951, nel momento della firma della convenzione con la Provincia di Potenza, resa poi esecutiva dal prefetto l'11 agosto dello stesso anno.
A partire da questa data don Uva - quasi a recuperare il lungo tempo trascorso da quel lontano agosto 1926 in cui da Irsina comunicava alle sue figlie spirituali di "aver preso possesso della Basilicata" - si dedicò con incessante fervore a tutte le attività necessarie per costruire celermente l'ospedale di Potenza. Il 13 settembre chiese all'onorevole Petrilli consiglio e collaborazione per ottenere un prestito di 100 milioni di lire dall'Istituto nazionale delle assicurazioni; il 24 novembre acquistò dagli eredi una villa, con un terreno di 46.000 metri quadrati, appartenuta all'avv. Vincenzo Janfolla, morto sotto le rovine del fabbricato durante un bombardamento.
Il 6 marzo 1954, già sofferente da due anni per una grave malattia che lo portò a spegnersi 18 mesi dopo, don Uva diede in appalto i lavori per la costruzione dell'ospedale.
Il sopraggiungere della morte, il 13 settembre 1955, non gli consentì di vedere compiuta questa sua ulteriore opera, che fu portata a termine dal suo successore, mons. Luigi Sposito, nel giro di un paio di anni. L'ospedale, sorto su una collina in località Epitaffio, non distante dalla città, venne in seguito ampliato per accogliere anche gli infermi della provincia di Matera.
Il 1981 avvenne il passaggio delle competenze in materia psichiatrica dalle province alle USL: così nel 1985 l'Opera don Uva divenne un presidio del Dipartimento di salute mentale dell'Azienda sanitaria n. 2 di Potenza. In tale periodo, la struttura si pose all'avanguardia nel campo della riabilitazione psicosociale, attivando oltre venti laboratori di attività occupazionale (musicoterapica, atelier per attività espressive; lavorazione della ceramica, cartapesta, legno e ferro; laboratorio di maglieria e ricamo) frequentati da oltre 300 ricoverati; venne anche creata una Polisportiva che per diversi anni è stata ai vertici nazionali delle attività sportive dei portatori di handicap. Vengono inoltre organizzati corsi di formazione gestiti in convenzione con l'ENAIP per il recupero educativo e lavorativo dei degenti.
L'anno 1996 segna la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici (Legge finanziaria del 1996), ma è anche l'anno d'avvio del processo di riconversione dell'ente in Centro di Riabilitazione, con l'attivazione di nuovi ed importanti servizi. Tre anni dopo, con delibera della Giunta Regionale della Basilicata n. 3354 vengono attribuite al Centro don Uva di Potenza le funzioni di: Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) per anziani disabili - nuova utenza; Modulo Residenziale per utenti affetti dal morbo di Alzheimer; Centro Socio-sanitario riabilitativo (CSSR); Moduli di riabilitazione intensiva ed estensiva.
Accanto a tali nuovi servizi convive, nel Centro, l'utenza residuale di tipo psichiatrico non collocabile in altre strutture e che, nella stragrande maggioranza, ha nel don Uva la propria casa e la propria famiglia.



ultimo aggiornamento
11 giugno 2015